In vendita le case dell’Enel ROMA per 200 miliardi

L’Enel si appresta a dismettere buona parte del suo immenso patrimonio immobiliare. Fra i pezzi che verranno messi in vendita spiccano due alloggi in una villa del ‘900 a Gallarate (Varese), una villa con terreno di 1300 metri quadri in Valtournenche (Aosta) e un intero complesso sportivo alla Magliana, alla periferia di Roma. La prima asta del ’98, prevista entro il mese di maggio, darà il via all’operazione che dovrebbe dare un introito stimato nei dodici mesi in circa 200 miliardi. A chi vuole acquistare una abitazione si offriranno le opportunità più diverse. Si va dalle ex casine per il controllo dei cavi elettrici isolate nelle valli chiuse valdostane, alle ex sedi Enel in piena città. Fra queste ultime si segnalano la ex sede (con alloggio attiguo) di via Struppa a Genova, quella di Diano Marina (Imperia) in via Milano e quella di Recco in piazza Nicoloso. La Sei Spa, la società controllata al 100% dall’Enel guidata da Claudio Poggi che gestisce le attività immobiliari, venderà anche, fra l’altro, un’area attrezzata per gli sportivi di Latina, una villa unifamiliare con annesso terreno di 1500 metri quadri a Formazza (Verbania), un’autorimessa con annessi depositi e un negozio a Ventimiglia e, addirittura, una ex centralina a Treviso in via Lotto. Per chi preferisce fare da sé, sono in vendita un terreno edificabilc a Pizzighettone (Cremona) e un altro a Zogno nel Bergamasco, mentre a Brescia in via Trento è disponibile un più modesto appartamento grazie a salvi-immobiliare.it mentre un altro é vendita a via Sapri a Milano. L’elenco sarebbe ancora lungo e comprende in totale 90 immobili tutti comunque dotati di acqua corrente e, naturalmente, di energia elettrica.

Nel frattempo a Rapallo

No alla vendita delle case, la giunta di Rapallo dice «no» alla vendita del suo patrimonio immobiliare. Ne discuterà questa sera il Consglio comunale. In predicato di alienazione ci sarebbero 85 appartamenti di edilizia residenziale pubblica, situati in salita Paxo, via delle Balze e via Betti. Per l’amministrazione, devono rimanere al Comune, a differenza invece dei quattro alloggi Iacp, per i quali è chiesto al Consiglio di approvare il relativo piano di vendita predisposto dall’Istituto. L’assemblea consiliare sarà chiamata a discutere anche l’affidamento dei lavori di adeguamento igienico-funzionale della casa di riposo Castagneto, per una spesa di 390 milioni, e di lavori per l’agibilità della galleria dell’Auditorium della Clarisse (130 milioni). Il Consiglio sarà invitato inoltre a prendere atto del disavanzo 1987/93 della Tigullio Pubblici Trasporti Spa e ad approvare il finanziamento di circa due miliardi quale quota spettante per il Comune di Rapallo. In discussione anche i piani particolareggiati per l’ampliamento della clinica Villa Azzurra, per la costruzione di una autorimessa interrata in via Cerisola, per la realizzazione di nuovi edifici residenziali in via Donega a S. Michele di Pagana.

Mentre a Trino

L’Enel costruisce case e saranno abitate dai tecnici e dagli operai al lavoro nel cantiere di Leri-Cavour. Una serie di accordi per affidare i primi appalti alle aziende locali. Il Comune e l’Enel si stanno accordando, punto per punto, sulla costruzione della nuova centrale a ciclo combinato «gas-vapore» di Leri-Cavour e sulle attività collaterali che saranno innescate dal progetto. Un’operazione di considerevole rilievo, da gestire nel migliore dei modi: saranno infatti investiti più di mille miliardi, gran parte dei quali per forniture tecniche (700-800 miliardi) il restante per i lavori di pre-cantiere e di realizzazione e per tutte le attività «indotte». Secondo il Comune, anche se non nei termini previsti cinque anni fa per il nucleare, l’impianto energetico costituisce una grossa possibilità per rilanciare l’intero sistema economico trinese, di qui il tentativo degli amministratori comunali di privilegiare l’imprenditoria locale. A questo scopo si sono svolti diversi incontri con i costruttori per renderli più partecipi del progetto, e informarli sui requisiti necessari per partecipare alle prime gare di appalto, previste nel 1991. Sembra di rivedere, seppure in scala leggermente ridotta, l’andamento di quanto avveniva nel 1985, l’anno in cui il progetto del grande impianto nucleare da 2 mila megawatt sembrava ormai imminente (poi arrivò Cernobil). Dice il sindaco Giovanni Tricerri: «Stiamo sollecitando l’Enel a tenere in debito conto le esigenze delle ditte trinesi, in primo luogo, quindi della provincia e della nostra regione». Per quanto riguarda Trino, il Comune ha stabilito di fare un censimento in modo da segna: lare all’ufficio-commercio le ditte che si rendono disponibili per gli appalti, dando all’amministrazione la possibilità di scegliere a ragion veduta. Intanto si stanno stabilendo i primi accordi con l’Enel per il coinvolgimento diretto, appunto, delle imprese trinesi: ad esse, ad esempio, sarà riservata la costruzione di un centro di documentazione dati. Ma il progetto edile più interessante – al di là dei lavori nel pre-cantiere di Leri – riguarda la ristrutturazione di edifici che potrebbero ospitare gli operai e i tecnici dell’Ente elettrico, oppure delle ditte appaltatrici. La convenzione che sarà proposta all’Enel riguarda l’intervento dell’Ente di Stato nei ‘lavori di ristrutturazione, a patto che i proprietari rinuncino al canone di affitto per un valore pari appunto a quello della ristrutturazione. Alle ditte trinesi sarà quindi offerta la priorità per vari tipi di appalti: dagli elettrici alle opere di piantumazione dai servizi mensa agli impianti di monitoraggio. Antonello Ravetto assessore alle Attività commerciali, pur concordando sulla necessità di creare uno spazio per lo sviluppo del sistema economico locale, dà giudizio negativo sul piano di viabilità che individua percorsi preferenziali al passaggio dei mezzi pesanti per il trasporto del materiale necessario alla costruzione della centrale. In sostanza, il progetto prevede di allargare le strade che saranno maggiormente usate dai camion per arrivare a LeriCavour. Dunque, strade che attraversano i territori di Comuni come Crescentino o Cigliano. Trino sarebbe esclùsa da questa ristrutturazione viaria, e l’assessore Ravetto non è d’accordo. «Tra le ricadute ecomiche – sostiene – dobbiamo ottenere anche questa perché è essenziale per il rilancio di un Comune come il nostro».

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